I miei pomeriggi con (solo) l’iPad Pro
Ho iniziato ad abbozzare questo articolo a maggio 2018 poi come accade ogni tanto è rimasto a dormire nel cassetto (nello spazio di lavoro in Drafts 5 dedicato agli articoli di Avvocati e Mac). Prima che esca iOS 13 e diventi un articolo inutile ho deciso di ultimarlo velocemente nei primi mesi del 2019.
1. L’idea
Come dice il titolo dell’articolo, ho deciso di dedicare un pomeriggio a settimana all’uso esclusivo dell’iPad per lavorare. Onde evitare di “cadere in tentazione” ed usare un Mac, ho deciso di andare a lavorare casa dei miei genitori e lavorare esclusivamente con l’iPad Pro dotato solo di tastiera (fino a Novembre 2018 un iPad Pro 12.9" prima generazione del 2015 e poi il nuovo iPad Pro 2018 sempre 12.9").
È stato più che altro un esperimento, non è mia intenzione passare a lavorare esclusivamente con l’iPad; tuttavia credo sia un buon modo per testare i limiti di questo strumento e, nel mentre, imparare ad usare l’iPad meglio: non avere la possibilità di accedere ai miei Mac (se non in remoto) rende più pressante la necessità di intraprendere strade sconosciute e di utilizzare strumenti che abitualmente non uso. Infine, essendo fuori ufficio e, abitualmente, non avendo nel mio pomeriggio con l’iPad impegni pressanti, mi sono potuto permettere di usare più tempo del dovuto a svolgere le singole attività con l'iPad (rispetto al mio abituale flusso di lavoro su un Mac); prendendomi così la libertà di pensare o di escogitare soluzioni nuove.
Questo approccio, più recentemente, lo sto usando per innovare la modalità con cui scrivo atti giuridici usando Markdown, Pandoc e LaTeX. Di questi esperimenti ne ho accennato un una serie di articoli che potete trovare qui e qui e conto di parlarvene in un prossimo futuro (da febbraio tutti i miei atti telematici infatti sono scritti con questo nuovo metodo! – qui trovate la serie di articoli in cui spiego tutto).
Visto che sto divagando, ne approfitto per segnalarvi l'articolo di Carlo Piana che trovate a questo link e che parla di come usare git (ovvero uno strumento di controllo delle versioni dei documenti) ed altri strumenti open-source per progetti legali (conto di sperimentare anch'io più avanti, per ora ho altre priorità).
2. Avanti nel tempo
Scrivo queste parte dell’articolo nel corso del 2019 ovvero svariati mesi dopo aver intrapreso i miei pomeriggi con l'iPad. Come dimostrano gli articoli scritti nel frattempo, i miei esperimenti hanno portato molti cambiamenti nel mio modo di lavorare. In particolare, l’utilizzo di Comandi Rapidi da ottobre 2018 (dopo l’uscita ufficiale di iOS 12) mi ha permesso di sviluppare ed ampliare grandemente le possibilità di lavoro su iOS.
In questo articolo scritto tempo addietro, tuttavia, non ne farò cenno ma trovate sul sito i risultati di questi esperimenti.
3. Com’è andato l’esperimento quindi?
Meno peggio di quanto mi aspettassi! Lavorare su iOS 12 (da luglio 2018 con la prima beta pubblica) è sicuramente un’esperienza più matura anche se non ancora perfetta al 100%. Prima di descrivervi sommariamente i risultato ottenuti devo fare un ulteriore inciso legato all'utilizzo (necessario) della tastiera fisica per poter lavorare bene con iOS.
3.1 I lati positivi dell’uso della tastiera fisica
Per il lavoro quotidiano ho usato in modo massiccio Split View e la tastiera. Sto ultimando questo articolo con una tastiera USB di Apple collegata via adattatore USB-C all’iPad Pro e, fino a novembre dell’anno scorso, usavo una tastiera Smart Keyboard, di vecchia generazione, collegata via Bluetooth. La tastiera, se si vuole lavorare su iOS, è uno strumento necessario che fornisce una marcia in più per digitare testo. Non ho problemi a scrivere con la tastiera virtuale di iOS (e spesso scrivo in questo modo) ma ho notato una maggior velocità nella digitazione con la tastiera fisica e una minor quantità di errori nella digitazione del testo.
Non mi sono lanciato tuttavia una quest (una ricerca) sulla tastiera migliore, anche se spero di poter recensire (probabilmente a maggio 2019) la nuova tastiera Brydge per l’iPad Pro 2018 che ho pre-ordinato a gennaio e che promette di rendere l'iPad Pro un quasi laptop.
Piccolo aggiornamento: mentre scrivo queste ultime parole è previsto l'arrivo della tastiera preordinata a gennaio a fine maggio; spero per giugno di poterne scrivere una breve recensione.
3.2 Le incongruenze dell’uso della tastiera fisica con iOS
É più complesso utilizzare la tastiera per navigare in iOS.
Ho notato alcune incongruenze di iOS 12:
- In Spit View non c’è un modo per spostare l’input della tastiera (dove si digita il testo giusto per capirci) da una finestra all’altra, occorre sempre usare il tocco del dito;
- La gestualità di iOS 12 permette una grossa interazione ma richiede un certo sforzo mentale per comandare l’iPad con le mani (uso iOS 12 da luglio 2017 attraverso la beta pubblica ed ormai dovrebbe essere una seconda natura);
- La gestualità di iOS 12 non trova una sua controparte nei comandi a tastiera; la scelta è comprensibile da parte di Apple ma nel momento in cui è possibile collegare una tastiera all’iPad, secondo me, dovrebbe essere possibile sfruttare tutte le potenzialità di iOS e non usare solo la tastiera come strumento per digitare testo;
- Sempre sulla tastiera, molte applicazioni hanno aggiunto scorciatoie per accedere via tastiera alle funzioni delle loro applicazioni, ma non ci sono standard come su macOS e, spesso, l’inserimento delle scorciatoie a tastiera è rimesso al buon cuore degli sviluppatori; abitualmente le applicazioni professionali sono più predisposte all’inserimento di scorciatoie a tastiera ma non è sempre la regola;
- Non tutte le applicazioni si fondono bene tra loro; le potenzialità di iOS 12 sono spesso frustrate dal fatto che le applicazioni di terze parti funzionano in modo asincrono e frammentario con le novità di iOS;
- A volte (solitamente quando io non vorrei capitasse) passando ad un’altra applicazione facendo TAB+Spazio (la scorciatoia di sistema in iOS) si apre la nuova app a lato (Slide Over secondo la terminologia Apple) e non a schermo pieno; sarebbe comodo avere un modo per scegliere quando fare l’una o l’altra non “random” (a caso).
4. I risultati dell’esperimento
A livello pratico devo dire che gli esperimenti fatti all’epoca sono stati più che soddisfacenti e, col tempo, e grazie a questi primi risultati mi sono spinto decisamente oltre.
In particolare nei miei primi pomeriggi con l’iPad sono riuscito a:
- fare depositi telematici (collegandomi in remoto all’iMac dell’ufficio);
- digitalizzare dei documenti (contabili di bonifici) e li ho inviati ai rispettivi beneficiari usando Scanbot e Gladys (perché i PDF non sono riusciti a spostarli con il drag&drop all’interno di File) e poi li ho inviati attraverso AirMail, usando l’opzione allegati (perché il drag&drop non funziona bene in Airmail) e reperendo i documenti in Gladys come document provider;
- Organizzato la settimana lavorativa successiva attraverso Calendario di Apple e Todoist proprio come faccio sull’iMac in ufficio;
- aggirare alcune limitazione della tastiera di TextExpander per iOS (usando lo Split View, le funzioni di integrazione di Drafts con TextExpander e copia incollando la mia firma dell’e-mail in AirMail).
Un capitolo a parte va sulla gestione dei documenti digitali dell'avvocato in iOS; capitolo su cui conto di scrivere nei prossimi mesi.
Ad oggi non sono riuscito a trovare uno strumento che mi soddisfi completamente. Questo prevalentemente a causa delle grosse limiti imposti sia dalla necessità di sicurezza e confidenzialità dei documenti ricevuti dai clienti sia dai disposti del GDPR.
Se siete interessati, tra l'altro, a giugno organizzerò un nuovo webinar proprio sugli aspetti pratici del GDPR per i professionisti; potete iscrivervi qui.
Di fatto sto cercando un sistema che renda sicura la conservazione in cloud dei dati (leggasi cifrandoli). Allo stato sono giunto alla individuazione di due candidati:
- DEVONthink sincronizzato tra macOS e iOS via iCloud;
- Nextcloud di cui conto di scrivere appena ho un attimo di tempo e che, in estrema sintesi, è un software opensource che permette di creare un cloud personale, cifrato, e sicuro.
L'utilizzo e l'implementazione di uno dei due sistemi richiede la creazione di flussi di lavoro specifici e, mentre scrivo queste righe a marzo 2019, sto ancora sperimentando con le due soluzioni, soppesando vantaggi e svantaggi dell'uno e dell'altro.
In conclusione
All’epoca in qui abbozzavo questo articolo una delle maggiori limitazioni che avevo nel lavorare sull'iPad era la possibilità di scrivere atti telematici avanzati sul tablet apple. Anche se oggi non ho ancora scritto un atto interamente su iPad (ho finito da poco di ottimizzare il flusso di lavoro su macOS) so che è possibile farlo; soprattutto, mi rendo conto che non sarei arrivato dove sono senza i miei primi esperimenti germinali nel corso del 2018.
Conto, in un futuro prossimo, di scrivere una serie di articoli su come è possibile scrivere atti giuridici (in cloud, in modo sicuro e conforme al GDPR) sia su iPad così come su Mac.