Il punto sul presente e futuro dell’iPad
È da un po' che non scrivo dell‘iPad. Questo è dovuto, in parte, al fatto che durante i mesi della pandemia, mi sono attrezzato anche a casa con un nuovo Mac (un MacBook Pro 16") e di fatto mi sono creato un ufficio in casa. Tuttavia, con il WWDC 2020 e l’inizio delle beta pubbliche di iPadOS che ho ovviamente installato sul mio iPad Pro, mi pare giusto fare il punto sul presente e sul futuro dell’iPad dal punto di vista di un professionista.
Prima di vedere con voi quelle che ritengo essere le novità più significative per un professionista di iPadOS 14 (ne ho brevemente già scritto nella newsletter di Avvocati e Mac), voglio fare il punto sul presente di iPadOS e dell’iPad.
L’iPad (Pro) per il professionista
Anzitutto vi segnalo questo video su YouTube di una studentessa che critica ed evidenzia i limiti dell’iPad Pro.
Pur non condividendo alcuni ragionamenti fatti nel video e rendendomi conto che la YouTuber non è sicuramente un’utente “avanzato“ di iPadOS (ma quanti poi possono definirsi tali / hanno il tempo per diventarlo), il video mi viene utile per la domanda che pone di fondo: ha senso spendere i soldi della versione Pro dell’iPad quando un iPad Air o un normale iPad potrebbero essere sufficienti per un utilizzo base?
Giusto per darvi le basi, un iPad Pro 12.9" costa circa il triplo di un normale iPad e circa il doppio di un iPad Air.
Inoltre, per un professionista, l’iPad da solo non è sufficiente; infatti, in ordine di importanza, sono necessari i seguenti accessori:
- Una tastiera;
- l’Apple Pencil.
Personalmente dopo vari esperimenti (che probabilmente non sono ancora finiti del tutto) devo dire che la soluzione iPad Pro e Smart Folio Keyboard di Apple sono il perfetto connubio tra portabilità (la caratteristica principale dell’iPad) e qualità prezzo. Su iPad normale ed Air non ho esperienza diretta e forse le soluzioni Logitech sono migliori di quelle Apple (le keyboard Apple infatti per questi modelli non proteggono il retro dell’iPad da urti o cadute), ma è innegabile che per scrivere in maniera produttiva una tastiera (anche fosse solo USB - ed io l’ho usato con l’iPad Pro) è necessaria.
Per quanto riguarda la Pencil che permette di scrivere ed annotare sull’iPad documenti è indispensabile se si vuole utilizzare il tablet Apple nel flusso di lavoro digitale.
Venendo quindi alla domanda iniziale la risposta non è semplice e varia da situazione a situazione.
Personalmente trovo lo schermo da 12.9" dell’iPad Pro più grande uno dei principali motivi per cui l’ho acquistato 2 volte (nella sua versione iniziale del 2015 e poi nella sua ri-edizione del 2018). Per la versione 2018, poi, un’altra caratteristica importante, per me, è stata la presenza della porta USB-C che permette la possibilità di collegare all’iPad stesso una serie veramente lunga di periferiche acquistando a parte un adattatore. Io personalmente ho collegato ed usato con l’iPad Pro un microfono professionale per registrare la mia voce, dischi fissi e chiavette, vari Raspberry Pi, proiettore e cuffie analogiche. L’ultimo aspetto che può far propendere per la versione Pro è la Pencil che si attacca magneticamente alla scocca e si ricarica a mezzo dell’iPad stesso. Ho avuto sia la prima che la seconda versione della Pencil e devo dire che, a parte il costo, la seconda è sicuramente meglio della prima a livello di comodità ed ergonomicità nell’uso quotidiano. Da ultimo la versione Pro ha anche il vantaggio di poter collegare la Smart Keyboard senza necessità di batterie e collegamento via bluetooth. Anche qui un’aggiunta utile e una maggior comodità nel proprio flusso di lavoro che tuttavia, da solo, non giustifica la spesa dell’iPad stesso e del relativo accessorio.
Salvo queste necessità specifiche, per un lavoro prevalentemente da ufficio, l’acquisto dell’iPad Pro è ingiustificato (economicamente) e, tendenzialmente, se siete in dubbio puntate più su un iPad Air (non ora mentre scrivo questo articolo perché è probabile un rinnovo a settembre / ottobre 2020 di questo device ).
Se avete un budget limitato ma volete avere sia Pencil che tastiera (che io raccomando per avere un’esperienza completa) puntate su un iPad normale che ora ha anche uno schermo da 10.9".
Ma cosa serve quindi ad un professionista?
Premetto che l’iPad ha dei limiti noti legati prevalentemente a specifiche piattaforme che o non sono presenti (mancano software specifici per un determinato settore professionale, penso ad esempio agli architetti ed a chi deve disegnare modelli 3D in generale – Robertooooooo!) o, pur essendo presenti, non sono ottimizzati per l’iPad. Un esempio lampante sono per esempio le app di Google che pur presenti su iOS / iPadOS non utilizzano minimamente le API di Apple e la loro conseguente esperienza su iPad è di “seconda classe”.
A causa del lockdown e della necessità di continuare la formazione scolastica di mio figlio ho avuto, ahimè, a che fare con la (pessima) app per iPad di WeSchool che non permetteva nemmeno di salvare i PDF allegati dagli insegnati su iPadOS. Soluzione empirica: aprire WeSchool da Safari e, lì, scaricare senza problema i PDF … ma ovviamente l’esperienza di chi non è “smaliziato” come il sottoscritto è a dir poco frustrante; non per colpa di Apple o dell’iPad ma di “programmatori” che preferiscono invece che lavorare bene lavorare di meno.
Tornando ai professionisti, ed in particolare agli avvocati, le attività principali da svolgere su un iPad sono:
- Leggere
- Scrivere
- Annotare
- Digitalizzare
- Archiviare e ricercare i documenti digitalizzati
- Comunicare
Tutto ciò è ampiamente fattibile su iPad, con le giuste applicazioni ed un flusso di lavoro ritagliato sulle peculiarità dell’iPad. Mi ripeto: se si vuole usare l’iPad come un computer portatile è meglio comprare quest’ultimo; l’iPad per essere uno strumento utile, infatti, richiede di usato per quello che è: uno strumento molto flessibile, altamente portatile e con un sistema operativo differente da macOS.
Il presente dell’iPad
Ad oggi, luglio 2020, iPadOS è alla versione 13.5 e, nelle sue varie iterazioni, è diventato un sistema specifico e funzionale al suo hardware (l’iPad). Non credo sia ancora definibile maturo come il fratello maggiore macOS ma, mantenendo la metafora, iPadOS è un sistema adolescente. Ne si vedono le potenzialità ma ha ancora molti aspetti spigolosi da smussare, dovuti alla giovane età.
Con l’aggiornamento alla versione 13.5, tuttavia, sono stati tolti molti spigoli.
In particolare l’aggiunta del puntatore e dell’interfaccia specifica per il trackpad / mouse ha finalmente posto l’ultimo elemento per utilizzare l’iPad come strumento di lavoro.
Se infatti la funzionalità principale dell’iPad è quello di utilizzarlo in mano e con le mani, eventualmente, con la Pencil ad esempio per leggere ed annotare un documento; ora è anche possibile utilizzarlo collegato ad una tastiera ed un mouse per scrivere in modo ergonomico e “normale”. Questo rende l’iPad un strumento convertibile come un normale portatile non sarà mai.
L‘idea di uno strumento “convertibile” è, infatti, il fulcro per giustificare la spesa per un iPad Pro. Il sovrapprezzo pagato non è perché l'iPad Pro è uno strumento migliore di un portatile ma perché è uno strumento differente che soddisfa esigenze differenti dell’utente. Un’interfaccia tattile, semplice ed intuitiva, che permette il suo utilizzo nella quotidianità per “consumare” contenuti ed al suo fianco un’interfaccia avanzata opzionale (tastiera e puntatore) per esigenze di produzione e creazione contenuti.
Da ultimo iPadOS è un sistema “divertente” ed inusuale. Credo infatti che l’affermazione di Apple che l’iPad sia il futuro del computer sia in parte corretta. iPadOS nel tempo è diventato un archetipo di sistema operativo profondamente differente da macOS, Windows o Linux. Non sta a me dire se è migliore o peggiore (e forse la discussione stessa è futile) ma, sicuramente, si discosta da un solco inaugurato tanti anni fa con la prima interfaccia grafica. Inoltre il sistema di compartimentazione delle applicazioni sul lungo periodo credo abbia fatto bene al sistema operativo. Se infatti il sandbox imposto da Apple a fini di sicurezza (e probabilmente di chiusura del sistema) è stato uno dei grandi limiti di iOS prima ed iPadOS poi, questa limitazione ha fatto emergere esigenze particolari e forti che hanno imposto ad Apple di ridurle ma nel solco già tracciato della sicurezza per l’utente finale. I limiti, tuttora presenti, si sono col tempo limati permettendo all’utente alle prime armi di essere più sicuro senza conoscere nulla di informatica ed a quello avanzato, con gli strumenti opportuni (app professionali), di fare quasi tutto quello che è possibile fare su macOS. Questo limite, inoltre, ha permesso col tempo la nascita di applicazioni professionali su iPadOS.
Personalmente la più grossa carenza che noto sull’iPad è l’impossibilità di usarlo esclusivamente con la tastiera, soprattutto per interagire con l’interfaccia delle “finestre”. L’introduzione del puntatore e del trackpad ha fortemente mitigato questa problematica, anche se lo ammetto conto che, in un futuro (iPadOS 15?),questa esigenza venga risolta.
Il futuro dell’iPad
Vediamo quindi le novità che ci aspettano a settembre. Lo premetto, l’aggiornamento di iPadOS di quest’anno è più legato alla pulizia e raffinamento delle funzioni piuttosto che all’implementazione di nuove funzioni. Apple sul punto pare ormai costante nell’approccio ad anni alterni, nuove funzioni e minor stabilità del sistema un anno, meno funzioni ma maggior pulizia e rifiniture l’anno successivo. Il 2020 è sicuramente l’anno della tranquillità e questo si vede anche dalla prima beta pubblica che è sicuramente più stabile di quella dell’anno precedente ma che non offre funzioni clamorose.
Ciò detto vediamo quelle che ritengo (in ordine di importanza) le novità dichiarate da Apple di interesse.
Spotlight per iPadOS
Già nelle versioni precedenti di iPadOS usando la scorciatoia a tastiera ⌘+spazio o facendo swipe dall’alto verso il basso sulla schermata Home dell’iPad era possibile invocare la funzione di ricerca di iPadOS. La funzione copriva l’intero schermo e per lanciare un applicazione richiedeva l’interazione dell’utente.
Ora svolgendo la stessa attività è possibile digitando le prime lettere, una volta che la ricerca ha evidenziato l’applicazione che ci interessa, premere “invio” per aprire l’applicazione stessa ovvero, usando la freccia verso il basso e poi premendo invio, accedere ad un ulteriore menù a tendina in cui sono elencati i file legati alla ricerca, i suggerimenti di Siri ed anche i Comandi Rapidi.
L'interfaccia è molto simile a Spotlight di macOS.
Scribble per Apple Pencil
La prima cosa da dire è che, dalla documentazione Apple, Scribble dovrebbe funzionare solo con la lingua inglese (per poi espandersi nel futuro anche per altre lingue). Allo stato attuale della beta pubblica posso dire che la funzione è operativa anche sul mio iPad Pro in lingua italiana.
Ma che cos’è Scribble?
Scribble permette di utilizzare l’Apple Pencil come una matita per il testo scritto. La funzione più pubblicizzata è quella legata al riconoscimento testuale: voi scrivete con la pencil all’interno di un qualsiasi campo in cui abitualmente digitereste del testo con una tastiera (virtuale o fisica è indifferente) ed iPadOS lo converte da scritto a mano in caratteri.
Questa funzione, oggettivamente, in italiano non funziona al 100% anche se qualcosa riesce a riconoscere.
La cosa interessante però è che, a corredo di questa funzione principale, ci sono delle funzioni minori che, tuttavia, io ritengo molto comode.
È infatti possibile scarabocchiare su di una parola digitata e questa verrà cancellata, cerchiando una o più parole queste verranno selezionate e facendo una riga perpendicolare con la Pencil su di una parola è possibile dividerla o, se tra due parole c’è uno spazio, eliminarlo. Insomma è possibile correggere un testo digitato utilizzando la Pencil. Ciò permette di creare un flusso di lavoro ibrido che, ad oggi, nessun altro dispositivo è in grado di dare.
E la cosa ancora più interessante è che, essendo questa funzione di sistema, funziona in qualsiasi applicazione anche non Apple senza necessità alcuna (io l’ho provata su iAWriter ad esempio).
Qui trovate un video (in inglese) per sviluppatori che spiega tutto nel dettaglio ed in modo visuale.
L’applicazione File funziona con i volumi cifrati (APFS)
Quest’anno File, il Finder di iPadOS, non ha ricevuto molto amore … solo alcune piccole migliorie come i menù contestuali per la visualizzazione dei documenti e, finalmente, il supporto ai dischi cifrati.
Questa funzione, indispensabile per gestire in sicurezza i dati dei clienti contenuti su un disco esterno all’iPad, tuttavia è relativamente limitata perché viene supportata solo con volumi cifrati APFS.
Certo meglio di niente, ma oggettivamente richiede il passaggio dei propri dati al nuovo filesystem di Apple che oggi non è ancora super adottato e, soprattutto, è compatibile solo con Mac aggiornati.
La barra laterale (Sidebar)
Segnalo infine un piccolo cambiamento che, tuttavia, credo potrà dare uniformità alle applicazioni di iPadOS ed è pensata proprio per applicazioni complesse.
Apple ha di fatto esteso, con un’apposita API, l’utilizzo della barra laterale su iPadOS. Di fatto si trovava solo su applicazioni come Mail o Note di Apple.
Molti sviluppatori hanno implementato “manualmente” questo concetto ma ora Apple ha creato una struttura per cui è facile implementare una soluzione simile nelle applicazioni di terze parti.
Questo renderà, se abbracciata dagli sviluppatori, una uniformità di sistema che credo gioverà nel quotidiano utilizzo dell’iPad.
Le novità di Comandi Rapidi (Shortcuts)
Ultimo, ma non a livello di importanza, ci sono varie modifiche a Comandi Rapidi. Nemmeno menzionati nel corso del Keynote del WWDC 2020, Comandi Rapidi ( Shortcuts in inglese) ha avuto varie migliorie di cui vi voglio brevemente parlare.
Comandi Rapidi, per chi non lo sapesse, è l’applicazione per automatizzare e “programmare” su iOS / iPadOS. Ne ho scritto varie volte su queste pagine e quindi non mi ci dilungo molto.
Queste le novità emerse dalle prime versioni della beta (non essendo state annunciate specifiche novità da Apple quelle indicate ora potrebbero cambiare od essere assenti nella versione finale):
- Cartelle: atteso da tempo ora è possibile organizzare i propri Comandi Rapidi in cartelle e, quindi, organizzare per “temi” i Comandi Rapidi creati dall’utente;
- Sidebar: legata strettamente alla funzione precedente e a quanto ho già detto sopra, anche in Shortcuts è stata aggiunta la Sidebar a sinistra dove è possibile organizzare le cartelle dei Comandi Rapidi;
- Copia ed incolla: fino alla versione 13 di iPadOS non era possibile copiare un azione di Comandi Rapidi da un punto all’altro o da un Comando Rapido all’altro, adesso è possibile farlo velocizzando la creazione di Comandi complessi;
- Possibilità di salvare ed importare Comandi Rapidi: funzione presente in Workflow ed assente da quando l’applicazione è stata acquistata da Apple, la funzione è ricomparsa nelle prime beta ed è stata tolta in quella attuale … non è dato sapere se nella versione finale sarà presente ma è sicuramente utile per ripristinare dei Comandi Rapidi di cui si è fatto il backup;
- Nuove automazioni: una delle novità più interessanti della versione 13 di iPadOS è stata l’introduzione delle automazioni: queste sono funzioni attivabili a fronte di specifiche circostanze (ora del giorno, collegamento ad una specifica Wi-Fi etc …), queste automazioni tuttavia richiedevano sempre l’intervento dell’utente per attivarsi definitivamente (compariva un pop-up che richiedeva di autorizzare o annullare l’automazione) ora questo “limite” è stato tolto; sul gruppo Telegram di Avvocati e Mac ho fatto vedere come ho utilizzato questa funzione per automatizzare il mio processo di lavoro con iAWriter e Working Copy (sincronizzazione all’apertura di iAWriter degli articoli di Avvocati e Mac via Git usando Working Copy);
- Interazione con Comandi Rapidi direttamente dalla Home di iPadOS: una “scocciatura” di Comandi Rapidi era che ogni volta che lanciamo un comando dalla Home di iPadOS, se il comando richiede l’interazione dell’utente, il sistema apriva Comandi Rapidi per farti interagire con essa; ora non è più così e se siamo nella Home compare un pop-up che permette di interagire con il comando senza dover fare il balletto dell’apertura dell’app.
Come potete capire anche per Comandi Rapidi (Shortcuts) non ci sono state modifiche significative ma piuttosto sono stati smussati tanti piccoli dettagli che, però, nel complesso semplificano la vita quotidiana di interazione con il programma.
In conclusione
L’iPad ed il suo sistema operativo veleggia verso la sua maturità anche se non è ancora pienamente matura … ma ci stiamo arrivando! Imparando ad usare l’iPad come un iPad e non come un Mac è possibile lavorare in modo produttivo. Esistono ancora dei lavori che non sono fattibili su iPad ma sono sempre meno. iPadOS 14 è sicuramente un aggiornamento di raffinamento che smussa tanti angoli vivi di iPadOS ma che non innova clamorosamente (ma nel 2020 ci sono già state significative novità per questo sistema operativo). La beta pubblica di quest’anno è relativamente stabile; per i temerari come il sottoscritto è quindi possibile usarla nella quotidianità (mentre scrivo la uso da circa una settimana ed ho riscontrato pochi problemi – ma è una beta quindi installatela a vostro rischio e pericolo).
Come sempre se avete domande o opinioni potete lasciarle qui nei commenti.