Un grosso telefono …
Ho letto recentemente l’articolo di Matt Gemmell che, per chi non lo conoscesse, è uno scrittore di romanzi che usa esclusivamente l’iPad per scrivere le proprie opere di narrativa
L’articolo si intitola A Big Phone ed ha per oggetto alcune sue considerazioni sull’utilizzo dell’iPad come (unico) computer.
Voglio condividere con voi alcuni passaggi in particolari le risposte alle obiezioni più frequenti per chi ritiene che l’iPad non sia uno strumento per lavorare.
Typing on glass is imprecise, or weird, or slow, or something! You’re right. But you don’t need a Mac; you need a physical keyboard. We’ve got that.
Scrivere sul vetro è impreciso o strano o lento o qualcosaltro! Hai ragione. Ma non è necessario avere un Mac; hai solo bisogno di una tastiera fisica e la possiamo utilizzare con un iPad (sto scrivendo proprio in questo modo NdR).
Finger-painting is nowhere near precise enough for serious artwork! That’s true. You don’t need a Mac; you need a more accurate input device. That’s the Apple Pencil!.
Dipingere con le dita non è sufficientemente preciso per creare dei disegni / dipinti! È vero ma non necessiti di un Mac; hai bisogno di uno strumento input più preciso. Ed ecco l’Apple Pencil.
You can’t do your job on one little screen! Fine. You don’t need a Mac; you need iOS to support external displays. There’s AirPlay right now, and I think more support will come.
Non riesco a lavorare su uno schermo piccolo! Bene, ma non necessiti comunque di un Mac; hai bisogno di un supporto a monitor esterni per iOS. Allo stato c’è AirPlay e penso che in futuro arriverà ulteriore supporto.
Conclude Matt:
The thing that bugs me about statements like “iPads are toys”, or “iPads are for consumption, not creation”, or “iPads aren’t real computers” is that they implicitly do what’s proven to be the stupidest thing you can be guilty of in the tech industry: betting against innovation.
La cosa che mi infastidisce delle affermazioni tipo “gli iPad sono giocattoli” o “gli iPad sono per consumare non per creare” o ancora “gli iPad non sono veri computer” è che implicitamente fanno ciò che si è provato essere la cosa più stupida di cui essere colpevoli nel mondo della tecnologia: scommettere contro l’innovazione.
The thing is, we’ve already decided. Modern computers are everybody’s main devices. It happened quickly, because they’re more convenient, and more portable, and more intuitive — and all of that stuff means that they’re better. They’re closer to what we want to build, rather than the best we used to be capable of. You’ve got one in your pocket right now, and so do I. It’s a computer that’s usable and human-focused, and lets me get all my work done because they’ve already figured out how to let people do it using an interaction paradigm advanced enough to approach naturalness. I can use it whether I’m lying in bed, or standing on top of a mountain. It’s my phone. And the iPad is a big one.
Il fatto è che abbiamo già deciso. I computer moderni sono i device che utilizzano tutti. È successo velocemente, perché sono convenienti, più portatili e più intuitivi – e tutte queste cose significa che sono migliori. Sono più vicini a quello che volevamo creare piuttosto che al miglior modo in cui saremmo riusciti a crearli. E tu ne hai uno proprio ora nella tua tasca, come ce l’ho io. È un computer usabile ed incentrato sull’uomo e mi permette di fare il mio lavoro perché hanno già capito come creare un’interfaccia avanzata che mi permette di lavorare in modo naturale. Posso usarlo in qualsiasi momento nel letto come sulla più alta montagna. È il mio telefono e l’iPad è un grosso telefono.
Alcune mie riflessioni
Non sono passato ad una vita lavorativa esclusivamente incentrata sull’iPad ma l’articolo di Matt Gemmell mi ha colpito e fatto riflettere.
Oggi, per un avvocato, è ancora impossibile scegliere la strada di lavorare esclusivamente sull’iPad.
Questa scelta non è resa complessa dall’assenza di capacità dello strumento quanto dalla mancanza di software ed attenzione da parte degli sviluppatori alle potenziali necessità di un avvocato.
Tuttora è possibile, con gli adeguati software come DEVONthink to Go, gestire i documenti digitali di una pratica (e per molti versi lavorare meglio che su un Mac se, ad esempio, vogliamo leggere, sottolineare o annotare a mano un documento) e fare molte altre cose. Il problema è che questi software non sono stati pensati per gli avvocati ma per fare altro e, come tali, sono solo prestati all’ambito legale e non tagliati per svolgere specificamente questa attività.
Quel che più mi stupisce è che nessun sviluppatore si sia accorto del potenziale che iPhone e, conseguentemente, iPad possano avere per entrare in modo dirompente nell'ambito legale.
Nel mondo anglosassone, giusto per fare un esempio, esistono già applicazioni specifiche per gli avvocati come le app di LIT SOFTWARE: TRIALPAD per la gestione delle prove documentali nei processi; TRANSCRIPTPAD per gestire le trascrizioni dei processi; DOCREVIEWPAD per gestire i documenti.
In conclusione
Come ho scritto in vari articoli l'iPad può essere un ottimo strumento di lavoro e, soprattutto per chi non è particolarmente appassionato di tecnologia, uno strumento più intuitivo e facile da gestire.
Mancano, in alcuni ambiti, i software specifici per poter lavorare al meglio.
Come sempre suggerimenti idee e commenti sono più che ben accetti.
Nota conclusiva: quest'articolo è stato scritto in Drafts 5 (conto di parlarvene in un futuro articolo) usando sia un iPad Pro (con tastiera) che un iPhone 6 nei ritagli di tempo di una domenica passata in giro con la famiglia.