Luci ed ombre dell’Archivio Giurisprudenziale Nazionale
Il 9 luglio è stato (ri)attivato all’interno del pst.giustizia.it l’accesso alla banca dati giurisprudenziale nazionale.
In questo breve articolo vi spiegherò come funziona il sistema e le sue attuali criticità.
1. Breve premessa
Prima di entrare nell’argomento mi pare utile fare qualche (doverosa) premessa.
1.1 Cos’è l’Archivio Giurisprudenziale Nazionale ?
L’Archivio Giurisprudenziale Nazionale contiene, in forma integrale e completamente in chiaro, una selezione dei provvedimenti dei tribunali e delle corte d’appello.
L’Archivio Giurisprudenziale Nazionale è in parte un eufemismo.
Anzitutto perché, allo stato, l’archivio contiene solo la giurisprudenza dei tribunali e delle corti d’appello civili d’Italia. Sono quindi esclusi i Giudici di Pace e le sezioni penali dei tribunali e corti d’appello.
L’archivio, oltre che le sentenze, può contenere anche ordinanze e verbali.
L’archivio inoltre non contiene tutti i provvedimenti emessi dai giudici civili ma sono una parte di questi provvedimenti.
1.2 Come funziona lato magistrato
L’Archivio Giurisprudenziale Nazionale contiene solo i provvedimenti che, il giudice monocratico o il collegio giudicante, ha deciso di pubblicare nell’archivio.
Questa scelta avviene all’interno della Consolle Magistrato (il programma che usano i magistrati italiani per gestire il Processo Civile Telematico) prima del deposito della sentenza o di un provvedimento (sia esso in udienza, verbale, o fuori udienza, ordinanza).
Tale funzionalità è stata originariamente prevista per creare una banca dati di provvedimenti “di interesse” da condividere in ambito distrettuale sia per consolidare una sorta di giurisprudenza del distretto sia per facilitare il lavoro dei magistrati che potevano prendere spunto da decisioni di colleghi che, casomai, non conoscevano neanche e che avevano affrontato temi inusuali.
Per attivare questa funzionalità occorre svolgere un flag, ovvero la spunta, di dell’opzione prima del deposito di un provvedimento.
Di fatto, tuttavia, la pratica quotidiana non ha seguito la strada pensata dai sui creatori. In molti casi, infatti, i magistrati che utilizzavano la consolle non erano a conoscenza di questa funzione e, salvo in alcuni “distretti illuminati” (tipo Milano), la funzione o non è stata usata o, addirittura, è stata usata a sproposito senza sapere che cosa poteva fare.
In questi giorni, nei ritagli di tempo, mi sono divertito a spulciare l’archivio del mio Tribunale e l’uso della funzione, quantomeno nei primi anni è stata “fantasiosa” a dir poco.
2. Come si accede all’Archivio Giurisprudenziale Nazionale
Vediamo come si accede all’archivio. In questa prima parte esaminerò l’accesso attraverso il pst.giustizia.it nella secondo parte vi farò vedere come accedere con il portale (a pagamento) che utilizzo io: PdA LVentureGroup.
2.1 Login al pst.giustizia.it
Nelle premesse ho detto che i provvedimenti sono in chiaro; ma non gridate allo scandalo della violazione della privacy, infatti per accedere ai provvedimenti in chiaro è necessario fare il login al portale a mezzo di un dispositivo CNS. Solo gli utenti accreditati quindi possono accedere all’archivio giurisprudenziale.
Qui trovate la guida (sia articolo che video) alla configurazione del CNS per accedere al pst.giustizia.it. Non entrerò nel dettaglio quindi su come accedere al portale del Ministero della Giustizia.
Una volta fatto il login vi troverete con la seguente schermata dei “Servizi riservati” attivi.
Premendo sul pulsante “Accedi” si aprirà la pagina dedicata con i parametri per svolgere la ricerca nell’archivio.
2.2 Parametri di ricerca
Come sempre l’interfaccia del portale ministeriale è piuttosto scarna e complessa. Di seguito vedete i parametri principali di ricerca. Non entrerò nel dettaglio delle funzionalità di ricerca perché allo stato (scrivo alla fine di luglio 2018) le ricerche più raffinate funzionano a singhiozzo.
2.3 Attuali problemi con il portale
All’introduzione del servizio verso l’11 di luglio il servizio del pst.giustizia.it era decisamente deficitario, tant’è vero che pensavo non fosse attivo. Nei giorni successivi (sto scrivendo queste righe il 25 di luglio 2018) il servizio sembra funzionare meglio anche se non in modo perfetto.
Non stupitevi quindi se, impostati i parametri di ricerca, riceverete una schermata simile a quella che segue.
2.4 Considerazioni sulle funzionalità di ricerca
Venendo a quelli che sono i lati positivi del sistema di seguito vedete l’opzione per fare delle ricerche mirate a livello del proprio distretto e, nell’esempio sottostante, del Tribunale della mia città: Reggio Emilia.
È infatti possibile fare una ricerca nazionale, come si vede nell’immagine sottostante ma risulta abbastanza inutile se non si utilizzano i parametri di raffinamento come ad esempio delle parole chiave nel testo del provvedimento.
Anche la consultazione distrettuale tuttavia è abbastanza inutile, a livello pratico, perché senza una selezione di parametri specifici (casomai a livello temporale) i risultati ottenuti sono troppi e, tra l’altro, non c’è modo di modificare il numero di provvedimenti mostrati nella pagina dei risultati della ricerca.
Piccola nota a margine: l’ordinanza che ho evidenziato in rosso è relativa alla richiesta di integrazione di documenti in un Decreto Ingiuntivo che, suppongo, sia stata inserita “casualmente” all’interno dell’archivio nazionale. Sempre nell’immagine soprastante si vede anche un verbale entrato “per caso” nell’archivio; a dimostrazione di quanto dicevo nei punti precedenti.
Se il pst.giustizia.it non brilla per un accesso semplice e lineare altri servizi (a pagamento) permettono invece di utilizzare il sistema in modo efficiente.
3. Accesso dagli altri portali d’accesso: PdA LVentureGroup / Avvocati Telematici
Forse l’ho accennato in qualche mio webinar ed articolo relativo al PCT ma io da alcuni anni uso il portale PdA LVentureGroup. È un portale a pagamento (il costo si aggira intorno ai € 30,00 all’anno per l’accesso al solo PdA) e mi trovo molto bene perché ha un’interfaccia web ottimizzata e permette l’accesso veloce ai propri fascicoli telematici, permettendo, tra l’altro, di scegliere ed aggregare gli uffici in cui fare contemporaneamente le ricerche dei propri fascicoli.
3.1 Accesso attraverso PdA LVentureGroup / Avvocati Telematici
Di seguito vedete la (semplice) interfaccia per svolgere le ricerche nell’archivio giurisprudenziale.
L’interfaccia è chiara e mostra cosa si può e cosa non si può fare.
Eseguita una ricerca (nel mio esempio per il periodo di un’anno circa) i risultati sono ripostati in modo decrescente (dal provvedimento più recente a quella meno), individuando quanti risultati sono stati trovati.
La sentenza è quindi facilmente scaricabile premendo sull’icona del PDF come mostrato nell’immagine soprastante al punto 1.
3.2 Ricerca per parole
Quella che ritengo più utile tuttavia è la ricerca per parole contenute nel testo.
Questa tipologia di ricerca permette di estrarre documenti utili per casi pratici concreti.
4. Accesso attraverso Quadra
Allo stato (fine luglio 2018) questo portale non supporta le nuove funzionalità relative all’Archivio Giurisprudenziale Nazionale. Ho sentito gli sviluppatori della piattaforma Quadra e dovrebbero a breve far uscire nuove funzionalità tra cui anche quella per accedere all’archivio.
Se utilizzate questo portale siete, per ora, obbligati ad utilizzare il pst.giustizia.it.
5. Consolle Avvocato
Il mio ordine non utilizza questo software (disponibile anche in versione macOS) ma da quel che ne sapevo l’Archivio Giurisprudenziale Nazionale era già accessibile e dovrebbe esserlo di nuovo attraverso questa applicazione.
Esistono ovviamente tanti altri portali, se per caso ne utilizzate qualcuno di quelli che non ho citato e mi volete segnalare se e come funzionano sarò lieto di integrare l’articolo e, se me le mandate, inserire immagini delle specifiche interfacce.
In conclusione
Il portale ministeriale pst.giustizia.it è ancora acerbo e le vere ricerche sono difficili da svolgere. Portali “privati” tuttavia permettono di utilizzare l’archivio giurisprudenziale al massimo delle sue potenzialità. Come detto l’archivio soffro di “limiti” naturali dettati dalla mancanza di cosciente utilizzo da parte di alcuni degli utenti che, di fatto, lo creano. Confido però che col tempo lo strumento possa raggiungere il pieno delle sue potenzialità permettendo una maggior predittività dei giudizi e, più in generale, una maggior conoscibilità e condivisibilità del patrimonio giurisprudenziale del nostro sistema giustizia.