Atti telematici avanzati e nuovo D.M. Giustizia n.110/2023
Dal primo di Settembre 2023 è in vigore il nuovo DM. Giustizia N.110/2023 ovvero il Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell’articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile.
Ho già affrontato il discorso in una OfficeHour del 29/06 e recentemente in quella del 7/09, quindi non mi dilungherò oltre.
Mi è stato tuttavia chiesto se era possibile modificare il modello di atto telematico che ho condiviso (sia in Markdown che in LaTeX) e la risposta è ovviamente sì.
A maggior ragione ho pensato di fare qualcosa di più, già che c’ero, ed aggiornare i modelli con le mie ultime migliorie.
Se non sai di cosa parlo ti segnalo la seguente serie di articoli che trattano il tema:
Da ultimo, prima di entrare nel vivo dell’articolo, ti segnalo quanto scritto dall’amico e collega Giorgio Trono sul suo sito al riguardo: Atti processuali civili e tipografia
1. Scaricare i modelli di atto telematico avanzato
Se sei impaziente e non sei iscritto al canale Telegram di Avvocati e Mac dove ho già condiviso i modelli qui sotto puoi scaricare tutto:
2. Le tecniche redazionali previste dall’art. 6
Segnalo che gli atti telematici avanzati che utilizzo e ti consiglio di utilizzare, nella sostanza, rispettano ed anzi seguono alla perfezione i dettami dei disposti dei vari articoli del DM n.110/2023. Non li chiamerei atti telematici avanzati altrimenti 😅.
Non me ne occuperò in questo articolo e, se sei interessato ad approfondire ti rimando a quanto scrivevo su come legittimamente chiedere l’aumento del 30% del compenso giudiziale con atti telematici avanzati.
Partiamo da una prima considerazione: Le c.d. tecniche redazionali non sono obbligatorie perché l’articolo dice “preferibilmente” (art. 6).
Personalmente continuerò a usare il sistema di impaginazione che mi da di base LaTeX (sia nella variante con Pandoc e Markdown che “pura” in LaTeX); questo perché credo che il rispetto delle regole tipografiche renda più fruibile i miei atti rispetto alle “tecniche” ministeriali (di recente ne ho parlato in questa OfficeHour ed anni fa in questo webinar).
Venendo, invece, alle “tecniche” ministeriali queste sono le raccomandazioni:
- carattere di dimensione di 12 punti;
- con interlinea di 1,5;
- con margini orizzontali e verticali di 2,5 centimetri.
Sono, invece, vietate le note a piè di pagina se non per i riferimenti giurisprudenziali e di dottrina.
3. Esame in dettaglio del nuovo modello in Markdown
3.1 I commenti in YAML
Sono entrano nel dettaglio dell’intestazione YAML in questo articolo al punto 4.3 e quindi non mi ripeto.
Uno dei limiti che trovavo fastidioso del Markdown rispetto al puro LaTeX è che non è possibile inserire dei commenti. Questo è vero per il testo del documento (anche se io ho trovato un modo un po' arzigogolato per farlo, ma non lo è per l’intestazione YAML.
Unica particolarità è che i commenti funzionano solo ed esclusivamente nell’intestazione (la parte iniziale del documento racchiusa da 3 trattini iniziali ovvero ---
e finali).
I commenti in YAML sono molto semplici basta anteporre un cancelletto #
al testo che si vuole commentare.
Altra avvertenza questo sistema di commento non funziona all’interno dell’header-includes
perché quella, di fatto, è sintassi LaTeX.
Come si vede nell’immagine che segue io ho inserito le spiegazione prima di tale parte dell’intestazione YAML.
3.2 Dimensione del font
Il comando è relativamente semplice ed auto esplicativo:
fontsize: 12pt
Fontsize è traducibile in “dimensione del font” e pt
sta ovviamente per point ovvero “punti” in italiano. Basta quindi cambiare il numero davanti a pt
per modificare la misura in modo generale la dimensione del font in tutto il documento.
3.3 Scelta del font
Non rientra nelle specifiche ministeriali (anche se originariamente si consigliava anche la scelta del font) ma credo sia comodo ed utile come comando da conoscere.o
fontfamily: librefranklin
Ovviamente fontfamily
indica la famiglia del font che si vuole usare. Posto che Pandoc si appoggia per la generazione del documento PDF a LaTeX, per la scelta dei possibili font alternativi a quello di base, si deve scegliere un font presente nel catalogo che puoi trovare qui.
Da ultimo segnalo, per gli amanti dei font senza grazie, che è possibile sceglierli aggiungendo il parametro opzionale: fontfamilyoptions: sfdefault
.
Non mi sono spinto oltre nelle mie ricerche perché, lo ammetto, io abitualmente lascio fare tutto a LaTeX e trovo che il font di base sia molto chiaro e leggibile.
3.4 Interlinea
In pelo più complesso è modificare l’interlinea del documento.
Nel caso di specie occorre utilizzare uno specifico pacchetto di LaTeX , lo setspace
che, come dice il nome “stabilisce lo spazio” (tra le righe).
Si deve quindi inserire nella parte dell’header-includes
i 2 seguenti comandi:
\usepackage
\setstretch
Il primo comando dice di utilizzare il pacchetto, il secondo è un parametro del pacchetto che imposta l’interlinea generale del documento a 1,5.
3.5 Margini verticali ed orizzontali
Vediamo infine come gestire i margini (verticali così come quelli orizzontali).
Breve premessa perché qui le indicazioni ministeriali sono veramente un abominio.
Senza voler entrare troppo nello specifico, per leggere comodamente un documento la riga deve essere lunga tra i 45 e 90 caratteri ovvero da 2 ai 3 alfabeti.
Abitualmente questo significa avere dei margini, quantomeno laterali, areosi.
Con i margini ministeriali questo effetto si perde e, sia la lettura stampata che soprattutto a computer, ne soffre molto.
Ciò premesso, il comando per gestire a piacimento i margini del foglio è il seguente:
geometry: "left=2.5cm,right=2.5cm,top=2.5cm,bottom=2.5cm"
Il pacchetto LaTeX utilizzato è geometry
ovvero “geometria”. Con questo pacchetto si possono impostare il margine sinistro (left), destro (right) superiore (top) ed inferiore (bottom).
4. Bonus
Vediamo quelle che sono funzioni non legate al DM n.110/2023 ma utili nella vita di tutti i giorni che ho inserito nel tempo.
4.1 Compilazione in lingua italiana
In questo articolo spiegavo come compilare un documento in Pandoc e, al punto 4.3, come impostare nel comando la lingua italiana.
Ormai da tempo evito di inserire nel comando lang=it
(per abilitare la sillabazione e renderizzazione in lingua italiana) ma inserisco il seguente comando nell’intestazione YAML:
lang: it
Ne avevo accennato in questo articolo ma mi è parso utile ripeterlo anche qui.
4.2 Numerazione automatica delle sezioni e sottosezioni
Un altro utile comando per ridurre e velocizzare la creazione di un documento ben strutturato e facile da leggere è la numerazione delle sezioni e sottosezioni in automatico.
Il comando è molto semplice: numbersections: true
In pratica di segnala a Pandoc che la numerazione delle sezioni numbersections
è vera (true in inglese) ovvero la si vuole attivare.
4.3 Differenziazione dei colori dei link: URL ed ai documenti
Un altro aspetto utile (anche se non essenziale) è la distinzione dei link a pagine web e dei link ai documenti. Personalmente lascio i link a pagine web di colore blu ed invece magenta quella ai documenti; ovviamente è possibile personalizzare la scelta dei colori indicando quello che si vuole utilizzare.
Per fare ciò occorre inserire i seguenti comandi nell’intestazione YAML.
linkcolor: blue
filecolor: magenta
4.4 Filigrana
Tempo addietro avevo scritto un articolo su come aggiungere la filigrana in un documento PDF ma diventa molto più comodo farlo direttamente quando si crea l’atto.
Per fare ciò occorre usare il pacchetto draftwatermark
nell’header-includes
dell’intestazione YAML inserendo il seguente comando:
\usepackage[text=BOZZA]
In pratica si dice a LaTeX di utilizzare il pacchetto draftwatermark con il parametro di testo della filigrana “BOZZA” (ma si può inserire qualsiasi testo a piacimento).
4.5 Pandoc cross-ref
Riferimenti incrociati. Io personalmente non uso crossref (uso direttamente i riferimenti incrociati di LaTeX) ma sono utili e saranno l’oggetto di un futuro e specifico articolo, se ci sarà interesse.
Nel caso lascia qui sotto un commento in tal senso.
In conclusione
Come al solito anche se volevo scrivere poco l’articolo è venuto più lungo del previsto. Spero tuttavia di averti incuriosito sulle potenzialità di scrivere i tuoi atti con questo sistema non convenzionale.
Ti segnalo tra l’altro che a metà Novembre spero di fare un webinar con crediti formativi riconosciuti dal Consiglio Nazionale Forense (sono in attesa dell’accreditamento) proprio su questo argomento.
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