60. Test e prime impressioni di iPadOS 26 con la developer beta
In questa puntata ti parlo della mia esperienza inziale con la developer beta iPadOS 26.
Note dell’episodio
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Qui trovi la registrazione in video della puntata non editata.
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Sinossi
Ti ricordo che la sinossi è generata dalla IA in particolare usando la trascrizione del podcast con l’app Transcriber dell’amico Alex Raccuglia che trovi le sue tante applicazioni su Ulti.media e NotebookLM.
1. Le Prime Impressioni e il Contesto dei Test
Filippo ha iniziato i suoi test su iPadOS 26, e come al solito ha scelto di partire con la developer beta, quella per gli sviluppatori, anziché aspettare la beta pubblica. Al momento della registrazione, si trovava sulla beta 2, ma avverte che queste versioni iniziali sono ancora molto "grezze" e le cose possono cambiare parecchio. I test avvengono sul suo iPad Pro da 13 pollici del 2018, un dispositivo che a novembre compirà 7 anni e che ha solo 4GB di RAM. Per via di questa configurazione, il suo iPad non è compatibile con Apple Intelligence. La versione finale di iPadOS e iOS dovrebbe uscire a inizio settembre.
2. Come Filippo Usa l'iPad (Prima di iPadOS 26)
Prima di queste novità, Filippo ha sempre "abbracciato i limiti" dell'iPad, usandolo principalmente come strumento monotask, cioè con una sola applicazione aperta per volta. Per le esigenze veloci, usava Slide Over per le app "companion", come Gladys, un comodo clipboard manager per iPadOS e iOS. Gladys gli permette di salvare link, testo e immagini e di sincronizzarli con altri dispositivi, superando l'assenza di un clipboard manager nativo su iPadOS. Usa la Split View in modo residuale, affiancando due app (solitamente 50% o 1/3-2/3). Per superare i limiti di iPadOS, spesso si collega in remoto al suo Mac usando Secure Shellfish per l'accesso SSH o Screen 4 per il VNC. Non ha mai amato né usato Stage Manager. Per lui, l'iPad Pro è soprattutto uno strumento di consumo (lettura e video), meno per scrivere o lavorare seriamente. Preferisce il suo MacBook Air M4 per il lavoro vero e proprio, avendolo acquistato proprio per sostituire l'iPad Pro, dato che oggi la durata della batteria dei Mac è simile a quella degli iPad.
3. iPadOS 26: La Grande Novità della Gestione Finestre
La novità più importante di iPadOS 26 è il nuovo sistema di gestione delle finestre, che rimpiazza quasi del tutto le modalità precedenti. Ci sono tre opzioni principali:
- Modalità Single App Full Screen: Puoi usare solo un'app a schermo intero, senza swipe per cambiare app, Split Screen o Slide Over.
- Finestre Fluttuanti: La novità più pubblicizzata alla WWDC 2025. Le finestre possono essere ridimensionate e spostate liberamente. È stata aggiunta una barra dei menu (tipo macOS) che compare con uno swipe dall'alto verso il basso. Ogni finestra ha il "semaforo" (rosso, giallo, verde) tipico di macOS per chiudere, minimizzare o massimizzare l'app. Le finestre possono essere disposte a metà schermo, a un terzo, a due terzi o anche nei quattro lati dello schermo. Filippo però trova che non ci sia una modalità per avere un'app principale a metà e altre due sotto, come usa sul Mac. Ridimensionare con le dita è spesso scomodo e lento.
- Per ovviare a ciò, Filippo ha creato un comando rapido che gli permette di aprire un'app principale a due terzi dello schermo e scegliere un'app secondaria da un menu a tendina, che occupa il restante terzo. Ha posizionato questo comando nel dock di iPadOS per un accesso super veloce. Tuttavia, durante i test, ha notato un possibile bug: l'app secondaria a volte non si apre, lasciando una parte dello schermo vuota.
- Stage Manager: Funziona come le finestre fluttuanti, ma aggiunge il concetto di "Spazi", ovvero gruppi di applicazioni. Gli spazi non sono nominati e non c'è più il limite di quattro. Uno swipe da sinistra a destra permette di passare rapidamente tra gli ultimi quattro spazi. Un ulteriore swipe dal basso (oltre il dock) mostra tutti gli spazi aggiuntivi e le app aperte. Filippo crede che userà Stage Manager in questa modalità, dato che replica il suo precedente flusso di lavoro. Le finestre attive sono legate alla RAM: con 4GB di RAM, puoi avere 4 finestre attive, mentre con 8GB ne hai 8, e con 16GB, 16. Sul suo iPad Pro da 4GB, le finestre dalla quinta in poi si "ingrigiscono" e richiedono una ricarica quando le si riapre. Il giudizio di Filippo su questa novità è misto: se da un lato Apple ha reso il sistema compatibile con tantissimi iPad (anche il suo vecchio di 7 anni riceverà l'aggiornamento), dall'altro l'interfaccia in modalità tablet è diventata più complicata. Non capisce perché siano stati resi più difficili Slide Over e Split View, che erano molto utili in modalità tablet. Il vantaggio del "monotask" sull'iPad si perde, costringendolo a usare Stage Manager per avere un'esperienza simile.
4. Nuove App e Funzionalità Utili
- Anteprima: Finalmente è un'applicazione separata, non più solo accessibile da File. Una funzione interessante è la possibilità di mettere i PDF "bianchi" in Dark Mode, rendendoli neri con testo bianco, utile per la lettura serale (anche se non funziona sempre in beta).
- App File: Ha ricevuto diverse migliorie. Ora è possibile associare un tipo di file a un'applicazione specifica(come il Finder di macOS). C'è anche l'opzione "Apri con" nel menu contestuale per scegliere tra più app compatibili. Un'altra cosa che lo entusiasma è la possibilità di ridimensionare le colonne nella vista a colonne, utile per visualizzare nomi di file lunghi.
- Registrazione Locale (per podcast e video conferenze): Una nuova funzione permette di registrare una traccia audio e video separata direttamente sulla memoria dell'iPad. La funzione è ancora molto "grezza". Filippo l'ha testata con successo collegando microfono e webcam direttamente all'iPad, usando Google Meet. Si attiva tramite un apposito tasto nel Centro di Controllo chiamato "Acquisizione locale".
- Ci sono però dei limiti: non c'è un avviso se lo spazio di archiviazione sta per esaurirsi (e se finisce, la traccia non viene salvata). Richiede molto spazio, specialmente per audio e video. Manca la possibilità di regolare il guadagno del microfono (a meno che il microfono stesso non lo permetta) e non ci sono filtri audio o funzioni avanzate presenti in software professionali. È utile per le emergenze o le necessità specifiche, ma con la consapevolezza dei suoi limiti.
5. Le Riflessioni Finali sull'iPad come "Computer"
Alla fine della puntata, Filippo si interroga sul solito dilemma: l'iPad è un computer? La sua risposta personale è un deciso "No". Sostiene che se per workflow molto semplici può essere un sì, per utenti "pro" che vogliono spremere l'iPad al massimo è più una sfida divertente. Nonostante ami l'iPad e lo usi quotidianamente per cose come l'editing del suo podcast, disegnare, leggere o guardare video, non lo considera più il suo strumento principale per il lavoro serio. Preferisce il MacBook Air per l'alta portabilità e per compiti più complessi. Tra i limiti persistenti di iPadOS, menziona l'assenza di una multi-utenza. Critica la scarsa lungimiranza di Apple e il fatto che il loro "giardino dorato" stia diventando un blocco per l'innovazione, rendendo l'iPad in parte "castrato" dalle limitazioni software. Secondo lui, iPadOS andrebbe ripensato, perché non è un "grosso telefono".